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Pietro Vertamy

Chi è

Pietro Vertamy, nato a Cuneo il 29 Novembre 1979
Pietro Vertamy è un fotografo professionista e docente di fotografia diplomato presso l’Istituto
superiore di fotografia di Roma nel 2003 e che lavora fra Roma, Milano e Firenze. Oltre all’attività
di ritrattista e direttore dello Studio Neubaten per la fotografia contemporanea a Roma, ha diretto
per anni OnOff Picture, agenzia di reporter e autori collaborando così con le più importanti riviste
nazionali ed internazionali in veste di direttore ed editor.
Nel 2014 insieme alla collega Ilaria di Biagio fonda il Laboratorio errante di indagine visuale –
Around the Walk grazie al quale utilizza la pratica del cammino su lunga distanza come tema per
operazioni di tipo artistico e culturale incentrate sulla narrazione del paesaggio contemporaneo e
del rapporto uomo-ambiente. ATW vede luce dopo l’esperienza di “CamminareStampa” (2014) un
viaggio di 1.800 km da Roma ai Pirenei al quale sono seguiti fra gli altri: “Lucania Walk in Progress”
(2015), “Iterartis” (2016) nelle Dolomiti Alto Atesine, “Real Walk Utopia” (2019) da Firenze a
Sarajevo, L’indagine collettiva del fiume Tevere “OltreTevere” (2020) e “Genova > Opposta
Direzione <” (2021) letture pubbliche in cammino in occasione del ventennale dei fatti del G8.
Attualmente insegna fotografia ed editing in diverse scuole e accademie italiane, oltre che
collaborare come tecnico esperto di cammini con amministrazioni e fondazioni di tutta la penisola.
È socio fondatore di FormicaLab APS di Cuneo, per la quale è direttore artistico del festival
|Paesaggi| ed è socio e agitatore della piattaforma di mappatura ed enciclopedia dei cammini
italiani www.ammappalitalia.it
Oltre le sue pubblicazioni editoriali come fotografo e membro di AtW, ha dato alla stampa una
raccolta di poesie dal titolo “D’acanto d’ailanto d’agapanto” (Porto Seguro Editore, 2021) oltre che
un libro di narrazione sul gesto del cammino e del fiume Tevere intitolato “Tutto il Tevere a Piedi”
(Terre di mezzo Editore, 2022)
Attualmente, insieme al suo cane Tumpi, è l’unico abitante di un piccolo borgo abbandonato delle
Alpi Marittime in provincia di Cuneo dove sta creando la “Libera Repubblica della Casa Perduta”,
esperienza di vita e di ritorno alla mezza montagna.

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